La razza e l'alimentazione
Parlando oggi di razza Piemontese s’intende la specie bovina da carne più diffusa con caratteristiche ottime a livello organolettico e di resa al macello.
I bovini da noi selezionati sono unicamente di razza Piemontese autoctona; essa viene individuata dal Ministero delle Risorse Agricole tra le migliori produttrici di carne. La razza è autoctona, proprio perché si è adattata al nostro ambiente, e richiede meno risorse per crescere sana; i capi selezionati seguono un’alimentazione improntata su principi di correttezza tecnica e salubrità dei prodotti utilizzati.
La razza Piemontese si adatta molto bene all’allevamento in zone altimetriche differenti, dalla pianura ai pascoli di alta montagna, infatti, durante la stagione estiva i capi, come da antica tradizione, effettuano la “transumanza”, faticosa e spettacolare salita agli alpeggi montani.
La Piemontese è una razza longeva, che dimostra una buona versatilità ai climi più vari e che risponde bene sia alla stabulazione fissa che a quella libera.
La maggioranza degli allevamenti è a conduzione familiare e noi acquistiamo capi esclusivamente da questo tipo di aziende. In tutte è presente la tipologia d’allevamento linea vacca-vitello con ingrasso (o ciclo chiuso) in cui l’obiettivo è completare il corso produttivo in azienda. Questo modello non è mai stato accantonato grazie al forte legame agricolo-zootecnico, caratterizzato da pascoli e aree confinate attigue all’azienda.
L’alimentazione è esclusivamente vegetale costituita da foraggi verdi o secchi che vengono integrati a miscele di cereali e leguminose di origine aziendale (mais, orzo, fave, crusca, soia).
La “bovina Piemontese” è una delle migliori razze che riescono a trasformare ciò che mangiano in carne e ad avere una quantità di tagli commerciali superiore a quella di altre speci. Il capo bovino si presenta con un’ossatura piccola e una pelle sottile che l’avvalgono come forse la preferibile per resa al macello. La caratteristica specifica della Piemontese è la presenza dell’ipertrofia muscolare o “groppa doppia”, la quale, da un punto di vista genetico, è sempre stata ritenuta derivare da una mutazione. Questa variazione genetica determina un notevole aumento delle masse muscolari e di conseguenza della resa al macello, dovuto ad un incremento delle fibre del tessuto. Alla maggiore muscolosità si accompagnano inoltre una diminuzione del grasso intramuscolare e della sostanza connettiva, rendendo la carne una delle più prelibate al mondo per finezza della grana, tenerezza e delicatezza del gusto.